Se sei su TikTok, o anche solo se ne senti parlare, sai quanto è coinvolgente, vero? Ti sei mai soffermato a pensare a cosa succede ai tuoi dati, alle tue informazioni personali, mentre ti diverti? È una questione seria, che riguarda tutti noi, ma proprio su questo, TikTok ha fatto un annuncio che potrebbe interessarti.

Una “casa” europea per i dati: destinazione Finlandia

Immagina che TikTok stia costruendo una nuova, grande “casa” per i dati di noi utenti europei. La nuova residenza sarà a Kouvola, in Finlandia. È un investimento di circa 1 miliardo di euro, ma è solo un pezzo di un puzzle molto più grande chiamato “Project Clover”. Metteranno da parte ben 12 miliardi di euro per questo progetto con quale obiettivo? Semplice e diretto: far sì che i nostri dati restino qui, in Europa, al sicuro e in linea con le nostre regole, specialmente il GDPR.

Project Clover: più di un semplice trasloco di server

“Project Clover” non è solo una trovata pubblicitaria, ne avevo già parlato precedentemente in un mio post sui social. È la mossa di TikTok per rispondere alle preoccupazioni che arrivano da più parti, un po’ come hanno fatto negli Stati Uniti con un piano simile chiamato “Project Texas”. In pratica, stanno creando una rete di queste “case dei dati” in Europa: oltre alla Finlandia, ce ne sono già o stanno nascendo in Irlanda (dove TikTok ha il suo quartier generale europeo) e in Norvegia. L’idea è di creare una specie di fortezza digitale per i dati dei 175 milioni di persone che usano TikTok in Europa, promettendo una protezione “all’avanguardia”. Vogliono che i nostri dati stiano qui e non vadano troppo in giro, soprattutto verso la Cina.

Fidarsi è bene, non fidarsi: le autorità europee sono caute

Nonostante tutti questi sforzi e soldi diciamo che le autorità europee tengono TikTok sotto stretta osservazione. Pensa che proprio nel maggio 2025, l’autorità irlandese per la privacy (la DPC, che è un po’ il “vigile capo” per TikTok in UE) ha dato una multa da 530 milioni di euro. Il motivo? Trasferimenti di dati di noi europei verso la Cina, cosa che secondo il GDPR non si fa così alla leggera. TikTok dice che farà ricorso, ma le condizioni di rottura sono evidenti.

Il fantasma cinese: un’ombra difficile da scacciare

Il vero nodo della questione è il legame di TikTok con la Cina, la sua proprietaria è ByteDance, un colosso tecnologico cinese. Ora, TikTok dichiara di non aver mai passato dati alle autorità cinesi e di non aver mai condiviso le informazioni di noi europei con Pechino. Però, la paura che la Cina possa in qualche modo accedere ai nostri dati è forte. È per questo che negli USA si è parlato tanto di bandire l’app e qui in Europa la tengono d’occhio. Il timore è che, anche con i server qui da noi, qualche “porta di servizio” tecnica o qualche legge cinese possa permettere un accesso da lontano.

Server e limiti della Localizzazione

Avere i server in Europa è un po’ come mettere i gioielli in una cassaforte in casa: è un’ottima idea, ti fa sentire più sicuro. Ma se qualcun altro, magari da molto lontano, ha le chiavi o conosce la combinazione, la cassaforte serve fino a un certo punto, no? Per i dati è simile. La sicurezza non dipende solo da dove sono i computer, ma da chi può accedervi, come e perché. Contano le regole, i controlli, la trasparenza.

Non solo privacy: occhio alla disinformazione

E poi c’è un’altra preoccupazione, forse meno ovvia ma altrettanto importante. Le autorità temono che una piattaforma così popolare possa essere usata per influenzare le nostre idee o per diffondere notizie false. Abbiamo già visto all’opera campagne di disinformazione organizzate, come quella chiamata “Dragonbridge”, che cercavano di promuovere interessi cinesi su altre piattaforme.

La strada per la fiducia: cosa deve fare TikTok?

Allora, come si procede? Questa storia dei data center è un passo, certo, ma basterà per farci dormire sonni tranquilli? Il punto è sempre quello: TikTok rispetta davvero il GDPR fino in fondo? Le multe e le indagini continue fanno pensare che la strada sia ancora lunga.

“Project Clover” è un impegno serio, ma deve essere accompagnato da gesti concreti. Servono controlli indipendenti, fatti da professionisti, e limiti chiari, anche tecnici, per chi può mettere il naso nei nostri dati, soprattutto se extra Europa.

Riconquistare la fiducia: un Lavoro da fare giorno per giorno

Con questi nuovi data center, TikTok ci sta dicendo: “Utente, noi, ci teniamo alla vostra privacy”. Ma per convincerci davvero, soprattutto per convincere chi deve fare le leggi e controllare, servono fatti ancora più concreti. Non basta costruire muri, bisogna anche assicurarsi che le chiavi siano nelle mani giuste e che ci siano regole definite e rispettate da tutti, dentro e fuori l’azienda.