#40minuti: progetto lanciato da Veronica Gentili

In questi giorni super intensi e di lockdown forzato siamo tutti più connessi rispetto a prima; c’è chi cazzeggia, chi lavora, chi pensa e lancia idee utili o non utili ( da valutare ogni singolo caso) e chi continua a lavorare o formarsi.

Bene, spendo questo tempo a me molto caro perchè la mia amica Veronica Gentili ha lanciato un bellissimo progetto intitolato #40minuti che consiste esattamente in questo (copio pari pari dal suo blog e potete leggervi in cosa consiste) e non viene apprezzato come dovrebbe:

un progetto per offrire supporto di Social Media Marketing alle piccole imprese messe in crisi dalle conseguenze della pandemia COVID-19 e successivi DPCM. Grazie a questo progetto vengono dati strumenti di formazione, analisi e pianificazione ai professionisti del Social Media Marketing che vogliono offrire gratuitamente la propria consulenza (simbolicamente di 40 minuti) alle attività locali in difficoltà, in modo che possano usare i social media efficacemente per farsi conoscere, mantenere e acquisire clienti. Per superare questo momento insieme, mettendo ognuno a disposizione i talenti, le esperienze e le competenze che ha.

Considero questa idea davvero un raggio di luce in un momento duro come questo e sono consapevole anche con in 40 minuti ci fai poco, la consulenza è ben altro. Siamo professionisti da anni e sappiamo bene come funziona questa cosa, ma alcuni non erano d’accordo e l’hanno fatto sapere “in maniera poco piacevole”: scrivendo dei post un pò spinti e provocatori dal mio punto di vista condannando il progetto.

Sono davvero molto delusa dalla reazione che in tanti hanno avuto nei confronti di questo progetto, indipendentemente dall’essere d’accordo oppure no, è proprio l’approccio che delude e molto spesso arriva da colleghi con cui si è condiviso qualcosa.

Io e Veronica ci parliamo spesso, ci condividiamo idee e problemi legati ad account, consigli anche di lavoro, progetti ecc ma mai mi sognerei di “criticare” un suo progetto o un suo lavoro o una sua idea sui social: ragazzi, i social hanno un certo peso sul branding! Posso capire che non ve ne frega nulla ma nel nome dell’amicizia, uno sforzo potete farlo no? Per non parlare della delusione a livello umano, che secondo me è ancora più forte del brand.

PERCHE’ NON HO ADERITO A #40MINUTI

Prima che spariate cavolate e mi diciate “Ma tu non hai partecipato, non ti vedo tra i professionisti!”

Sì è vero, non ho aderito e vi spiego il motivo. Questo periodo della mia vita è molto intenso, sto lavorando tanto, sto avviando tanti grossi progetti e seguendo grossi clienti, sto anche scrivendo un libro (spoileroneeeee) e non ho il tempo materiale per fare consulenze gratuite. Io di mio le faccio sempre: mi chiamano in tanti, anche potenziali clienti che poi non lo diventano, che mi chiedono info, prezzi, soluzioni ecc e sto al telefono con loro anche più di #40minuti. Sbaglio? E’ solo una questione di punti di vista: io la mia vita personale e lavorativa la gestisco così e sono davvero fiera di quello che ho fatto e di quello che faccio.

Il dettaglio che mi rende particolare è proprio questo: mi faccio sì pagare tanto dai clienti che seguo (con risultati provati e condivisi col cliente, oltre che la strategia) ma la mia parte umana prevale sempre. Se trovo qualcuno in difficoltà, che ha bisogno di aiuto, un cliente che mi chiede un qualcosina in più che a me costa nulla ma a lui fa la differenza, io la faccio!

Ed è proprio questa mia bontà che mi permette di avere tanti clienti e di essere pagata la cifra che ho sempre desiderato: il rapporto che ho con loro è la cosa più importante per me, prima dei soldi. Certo, se vedo che qualcuno se ne vuole approfittare, ci metto poco a mandarlo a quel paese e poi con me ha chiuso!

SUPPORTO DA AMICA E DA PROFESSIONISTA

Se volete leggere in cosa consiste il progetto, vi ho messo il link all’inizio dell’articolo, non ve lo sto a rispiegare perchè il mio obiettivo è quello di essere di supporto ad una professionista ed un’amica. E la cosa che più mi delude è il fatto di sputare veleno piuttosto che confrontarsi; io ho scritto un messaggio a Veronica dicendole cosa penso del progetto e il motivo per cui non ho aderito, ci siamo confrontate e non l’ho condiviso con i miei fan.

Ora l’ho fatto perchè quello che ho letto mi ha fatto davvero rabbrividire e non lo faccio per ricevere applausi, ma proprio perché la mia parte umana è venuta fuori e ha reagito. Ci ho pensato molto prima di scrivere questo articolo, non è stato istintivo: penso sia una cosa buona in questo momento difficile.

E spesso non interagisco perchè alla fine è sempre una guerra a chi è più bravo o più competente o migliore: non deve essere così! Spesso leggo risposte a commenti di persone che si stanno affacciando a questo settore davvero arroganti, e da persone che stimo moltissimo; voi mi potete dire: “bisogna fare attenzione a come interpreti quella risposta” ed è vero; ma conosco bene chi risponde e vi posso garantire che ci sono modi e modi di rispondere.

L’arroganza e la superiorità di una risposta comeNON E’ COLPA DEL MERCATO MA LA TUA CHE NON SAI FARE QUESTA COSA” si percepisce rispetto ad una risposta più soft CIAO, MOLTO SPESSO BISOGNA FARE DELLE VALUTAZIONI E NON SEMPRE LA COLPA E’ DEL MERCATO. HAI MAI PENSATO DI FARE QUESTO PIUTTOSTO CHE QUEST’ALTRO? (nessun riferimento a persone, è SOLO UN ESEMPIO).

Mi è dispiaciuto davvero aver letto un “dibattito tra titani” ma anche da queste cose si impara 🙂 Che sia chiaro: non voglio criticare nessuno nè sulle proprie idee nè su altro, siamo in un paese libero (almeno…)

Vi lascio con un consiglio che io adotto da anni:

SPUTATE MENO VELENO, SORRIDETE DI PIU’ 🙂